martedì 9 novembre 2010

Lacerazione di coscienza

Ci si accorge di essere vivi solamente quando si percepisce un dolore talmente profondo in grado di renderti impotente dinanzi la maestosità del nulla. Non ho mai recepito a fondo il significato di questo vocabolo apparentemente privo di senso,ne ho solo percepito le conseguenze….
Nulla non è nulla se è sinonimo di solitudine,qualcosa di astratto che arriva quando meno te lo aspetti,conseguenze sopra meriti e meriti sopra lodi,la gratificazione rende uomo ogni sforzo superato se non sei l'unico a viverla nello spazio buio della tua stanza!
Mio caro amico,bevi dal mio bicchiere in segno di riconciliazione,lascia che ti offra metà della mia felicità in modo da non escluderti da un mondo a te ormai estraneo,nutriti della mia linfa vitale,sfoggia la tua bramosità nello splendore di una stella in uno spazio senza confini e illumina i volti delle persone senza sonno.
Le soffocanti mura di quei splendidi paesaggi,ormai arsi,corrosi dal tempo,mostrano l'umiltà di un giovine,ma valoroso cavaliere,l'abbandono,la ritirata dei quattro caduti per mano della carne putrida,come spada nell'oblio sul letto di un fiume privo di acque…
Versa le tue lacrime,aiutaci a risorgere,l'aridità di questa terra rende incoltivabili i nostri spiriti racchiusi in una piccola sfera nera,ridona a noi la luce dei nostri occhi per poter rivedere la bellezza delle nostre anime in una dimensione ormai lontana dal fluorescente liquido del calice sacro! Lance spezzate,conficcate in uno squarcio di azzurro,risiedono i pensieri della creatrice,donna che ha generato lingue di fuoco,madre di tutti i pargoli distesi nel verde di un immenso campo,petali di seta sfiorano la lucentezza del carro come mani in una tela dipingono il futuro dell'essere.
Non godere della mia pena,esprimo il mio dolore con una dolce melodia,canti di sirene,intrinseco all'argilla,sfodero la mia compassione verso chi di cuore non ne ha,accetta questo mio ultimo servigio,dona la libertà alla regina della purezza immersa in un pozzo latte,simbolo di candore,per redimere l'anima del dannato dai suoi peccati più impuri….
Non esiste metamorfosi se non c'è cambiamento,il solco del volere scalcia come falce nel vento travolgendo impetuosamente grandi alberi,la consapevolezza dei nuovi germogli lascia l'azione indifferente aspettando la rinascita del nuovo cielo!
Esitate ad aiutarmi se grido aiuto, non accorrete se ho bisogno di qualcosa,la solitudine mi renderà più forte,rimarginerà le mie delusioni,da essa imparerò a vivere,m'insegnerà a coesistere con l'errato,mi sussurrerà le mie riflessioni e quando impererò a controllare questo angosciante peso,potrò dire di essere diventato un uomo…..
Guardo me,dolce zucchero immortalato sempre nella rancida notte,blasfemo segno di dolci carezze annerite dal tempo,lacerato da una ferita immobile,farò della mia anima uno scrigno,del mio cuore una dimora e del mio petto un sepolcro,senza orientamento si ondeggia tra intrighi di supposizioni all'appello dei vivi,placa e sospendi le deboli fiancate del mio cuore come frecce miranti del tesoro di un re,armonia vagabonda di mormorii non indurmi a venirti incontro,liberami da questo fardello.

3 commenti:

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  2. Bellissimo blog....
    Versi splendidi...
    ti seguo!

    www.lifeinblond.com

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  3. Non male, sebbene vi sia una nota di amarezza continua in ogni post (almeno quelli che ho letto :) ).
    Probabilmente sono momenti difficili.
    Sulla solitudine che dire...il rafforzare è relativo, da soli o si va avanti o si soccombe. Il problema non è la solitudine in se, ma il fatto che ci si sente soli quando non si ha accanto chi si vuole. Quando invece si ha la persona amanta, si può sentire la sua mancanza, ma è ben lungi dalla solitudine.
    Io mi sono sentito solo in discoteca, in giro per la città al sabato pomeriggio e nei centri commerciali ;)
    Comunque ti seguo con interesse :)
    a presto

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